Il Saluto del Presidente

Carissime colleghe, carissimi colleghi, 

seguo le attività della SICO dai primi anni novanta mediante la partecipazione all’attività scientifica e agli eventi congressuali. Nello stesso periodo, da Segretario e successivamente Presidente della SITILO (Società Italiana di Terapie Integrate Locoregionali in Oncologia) ho sostenuto molteplici iniziative in condivisione con la SICO. Riconosco che, da alcuni anni l’azione dei Consigli Direttivi e dei Presidenti che si sono avvicendati, compresa la precedente gestione malgrado le limitazioni dovute alla Pandemia, hanno consentito una crescita progressiva del profilo scientifico, educazionale e politico della Società. Ciò ha certamente contribuito a consolidare lo spirito di appartenenza dei soci oltre che attrarre le giovani generazioni di chirurghi dediti al trattamento dei tumori. Con queste premesse il lavoro delle prossime amministrazioni della società dovrà essere certamente intenso e di qualità se l’obiettivo sarà quello di implementare ulteriormente gli ottimi risultati finora raggiunti. La mia visione del futuro della società è certamente in linea con i contenuti dello Statuto ed in continuità con molte delle validissime iniziative intraprese dalle amministrazioni che finora hanno governato la società.

L’attività scientifica – Negli ultimi anni il mio rapporto con la società si è consolidato mediante la promozione dell’attività di ricerca, la produzione di PDTA e la diffusione dei risultati mediante pubblicazioni, in particolare in seguito alla nascita degli Oncoteams, iniziativa che ha certamente aggiunto quantità e qualità all’attività scientifica. Ritengo che l’Executive Board debba implementare il sostegno all’attività scientifica e di ricerca privilegiando il supporto costante degli oncoteams anche mediante alcune iniziative che favoriscano una continua osmosi di informazioni e di idee tra i vari gruppi di lavoro. Ho fortemente voluto coinvolgere l’Oncoteam Tumori Peritoneali e pertanto indirettamente SICO nella fase organizzativa del XIII Congresso Internazionale PSOGI on Peritoneal Surface Malignancies che si terrà a Venezia dal 4 al 6 Ottobre p.v. L’Oncoteam mediante i suoi 9 rappresentanti, costituisce il Comitato Organizzatore e oltre a dare un validissimo sostegno in fase organizzativa darà un valido contributo scientifico mediante la partecipazione di tutti i membri alla Faculty.

Credo nella medicina basata sull’evidenza sempre nella consapevolezza della complessità del percorso che ciò comporta. Essendomi dedicato sin dall’inizio della mia carriera ad una disciplina innovativa riguardante il trattamento delle neoplasie peritoneali, i pazienti sono stati di regola trattati solo nell’ambito di studi clinici-biologici. Così al primo studio finanziato da AIRC nel 1993 sono seguiti molti altri fino all’attuale progetto internazionale: Accelerator Award, finanziato da CRUK, AIRC e EACC e che vede la partecipazione di gruppi di ricerca inglesi, spagnoli e italiani e di cui mi onoro di essere il Principal Investigator. I risultati di tali studi assieme a quelli condotti da altri ricercatori e opportunamente pubblicati, hanno consentito di raccomandare nell’ambito delle linee guida, le terapie che avevano dato prova di efficacia. Ritengo che SICO possa e debba implementare la diffusione della buona pratica clinica basata sull’evidenza mediante una stretta collaborazione con le società d’organo e attraverso la produzione di PDTA condivisi, che abbiano valenza nazionale ed applicazione in tutte le unità dove si pratica la chirurgica oncologica. Ciò con l’obiettivo di offrire ai pazienti oncologici un percorso di cura, di elevata qualità ed omogeneo sul territorio nazionale, indipendentemente dall’unità che lo prende in carico.

E’ oramai consolidata l’evidenza che in chirurgia oncologica l’appropriatezza e la qualità del primo approccio rappresenta un momento fondamentale condizionante la prognosi dei pazienti. Ciò è ancora più valido per patologie a presentazione complessa oppure di rara incidenza che frequentemente necessitano di un percorso terapeutico di elevata specialità. I pazienti affetti da tali patologie dovrebbero essere tempestivamente riferiti presso Centri ad Alto Volume dove l’elevata esperienza sulla patologia specifica e l’approccio multidisciplinare possono garantire maggiori qualità di cure e risultati clinici. E’ certamente un processo non privo di difficoltà che SICO dovrebbe promuovere, di concerto con le Società d’Organo e con le Istituzioni, in quanto oltre ai vantaggi clinici attesi per il paziente comporta conseguentemente una razionalizzazione delle energie e dei costi nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale.

Formazione – Personalmente reputo debba rappresentare una delle principali aree di investimento di SICO. Ho sempre creduto e sostenuto che i chirurghi esperti debbano trasmettere la loro tecnica ed il loro sapere ai più giovani. L’arte chirurgica va trasmessa ai giovani e non rubata da questi. Nel mio percorso di giovane chirurgo in formazione all’estero ho avuto modo di apprezzare la metodicità con cui l’arte chirurgica viene trasmessa. Questa esperienza mi ha certamente influenzato e oltre a ricevere nel corso degli anni decine di colleghi con finalità formative provenienti da diverse parti del mondo, circa dieci anni addietro ho proposto, nell’ambito di una collaborazione ESSO (Società Europea di Chirurgia Oncologica) e PSOGI (Gruppo Internazionale Tumori Peritoneali) la fondazione di un percorso formativo nell’ambito dei tumori peritoneali. Nel 2014 è pertanto nata la ESPSO (European School of Peritoneal Surface Oncology) di cui sono CoDirettore e che ad oggi ha già formato e certificato mediante un percorso teorico-pratico della durata media di 2 anni circa 60 candidati, mentre circa 50 sono in corso di formazione. In base a tale esperienza personale ho seguito con interesse e sostenuto l’iniziativa di Alessandro Gronchi e della commissione che ha proposto il progetto della Fellowship in chirurgia oncologica con un percorso formativo pratico e remunerato, dedicato a giovani chirurghi che avranno la possibilità di approfondire aree specifiche di chirurgia oncologica, alcune delle quali ad elevata complessità, presso centri ad alto volume. Trovo questa iniziativa di grande interesse che SICO deve sostenere ed eventualmente implementare. Vanno inoltre sostenute iniziative simili, attività di formazione, mediante l’offerta di corsi a contenuto teorico-pratico, virtuali e nel prossimo futuro auspicabilmente in presenza, che soddisfi i vari ambiti della chirurgia oncologica. Tali finalità, comportano inevitabilmente dei costi per cui sarà di fondamentale importanza implementare le sinergie con quanti, supporter finanziari, aziende del settore biomedicale/farmaceutico e non, vorranno credere nei progetti SICO e nelle ricadute positive sulla qualità di cura dei nostri pazienti.

Collaborazioni – In continuità con quanto già fatto fino ad oggi reputo che SICO debba mantenere stretti rapporti collaborativi con le diverse Società d’Organo affini e certamente anche con le associazioni dei malati e di volontariato rappresentate dalla F.A.V.O. Proseguire la proficua collaborazione a livello nazionale con AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica) e AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica) per la definizione delle linee guida nazionali nel trattamento dei tumori, la definizione dei PDTA e la sempre maggiore diffusione di una cultura multidisciplinare in oncologia. Bisogna ulteriormente consolidare i rapporti collaborativi internazionali ed in particolare con la E.S.S.O (Società Europea di Chirurgia Oncologica) e la S.S.O. (Società di Chirurgia Oncologica Americana).

Soci YSICO e SICO Infine ma non per ultimo reputo che si debba continuare il percorso già tracciato mediante l’implementazione ulteriore del settore YSICO orientando tutte le risorse disponibili per rappresentare le giovani generazioni di chirurghi oncologi ed avvicinarli alle iniziative della società individuando delle forme anche amministrativamente vantaggiose. SICO dovrebbe essere un ambito in cui i chirurghi italiani dedicati alla chirurgia oncologica trovino stimoli per crescere professionalmente e scientificamente mediante l’attività collaborativa che caratterizza gli oncoteams e mediante l’attività formativa offerta. SICO dovrebbe inoltre rappresentare un ambito in cui le idee possano divenire progetti e questi nuove prospettive terapeutiche per i pazienti. SICO dovrebbe infine essere abile nel riconoscere tra i soci quelli che hanno anche affinità per le attività organizzative e gestionali coinvolgendoli nell’amministrazione mediante incarichi societari.

Penso infine che le azioni già promosse dai consigli direttivi e dai Presidenti così come le future progettualità e le strategie di crescita di SICO contribuiranno a consolidare il suo ruolo nel panorama oncologico nazionale e rappresentare un partner credibile delle società gemelle in ambito internazionale. 

IL PRESIDENTE

PROF. MARCELLO DERACO

30 NOVEMBRE 2023

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RACCOMANDAZIONI PRATICHE SICO

Sono state pubblicate su Updates in Surgery le raccomandazioni pratiche della SICO per la presa in carico chirurgica dei pazienti oncologici durante l’attuale pandemia da COVID-19.
Vengono considerati tutti i possibili scenari organizzativi e di impegno delle risorse del SSN, dall’emergenza sanitaria nazionale fino ad un quadro di quasi normalità.

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